IMMERSIONI A LAMPEDUSA: NEL BLU CON MARINA DIVING LAMPEDUSA

MARINA DIVING LAMPEDUSA  

Da piccola volevo essere come la Sirenetta.

Mio papà mi portava al mare, ed io sparivo per ore in acqua, a cercare di capire come nuotano le sirene, a vedere se a stare così tanto in acqua sarebbe cresciuta la coda pure a me.

Tornavo fuori senza coda ma con le labbra blu e le dita mollicce. Mio padre mi avvolgeva in un asciugamano ed io tremavo, ma non vedevo l’ora di tornare tra i pesci.

 

Ora che sono cresciuta, non è cambiato nulla: maschera e pinne sono i compagni fedeli di ogni vacanza, e sparisco in acqua per quelli che a me sembrano minuti ma diventano ore, stupendomi di ogni pesce che incontro quasi fosse un passante vestito in maniera sgargiante.

Ma non avevo mai provato ad immergermi prima. Ho sempre voluto farlo, ma non ho mai avuto veramente l’occasione.

Fino a quest’estate, quando conobbi Giuseppe, in un vacanza a Lampedusa con Bluewago.

 

Giuseppe lascia Roma ed un lavoro sicuro tanti anni fa, per abbandonarsi alla pace ed alla bellezza di quest’isola blu.

Da una passione crea un lavoro, ed oggi gestisce una delle scuole di sub più conosciute dell’isola: Marina Diving Lampedusa.

 

“Che dici, ti immergi pure tu?”

Sgranai gli occhi come per dire “Posso???”

 

Con il catamarano “El Condor de Lampedusa” abbiamo raggiunto un posto chiamato “la piscina di Dio”.

Credo non servano commenti per descrivere questo posto..

Con questo blu a farci da sfondo, Giuseppe ci ha iniziati ai fondamenti del sub.

Non sono tanti a dire il vero, solo la regola di non trattenere mai il respiro, e alcuni gesti per comunicare sott’acqua, dove la voce non funziona.

Quello che invece non credevo è che per fare immersioni ci si deve vestire più o meno come per una spedizione lunare: muta, una cintura che pesa 12 quintali, il GAV, una specie di salvagente multifunzione che contiene l’erogatore di aria e che si gonfia e sgonfia a comando, pinne, maschera, e le bombole ovviamente.

 

“tuffati!”

Ma dove?? Con tutte queste cose addosso non riuscivo nemmeno a muovermi, figuriamoci a nuotare!

“Dai tuffati!!”

Vabbè.

 

Mi sono sentita come una prigioniera che va incontro al suo destino sulla passerella di una nave pirata.

Un, due, tre .. pluf.

Incredibilmente, dopo pochi istanti ero di nuovo a galla.

Giuseppe comincia a spiegarci come fare a gonfiare il GAV, come usare l’erogatore, come scendere e salire, io l’unica cosa a cui riesco a pensare è che riesco a respirare sott’acqua.

E’ stata una sensazione indescrivibile, poter restare sott’acqua, nuotare a pelo del fondo, poter vedere i pesci da vicino e nuotare come uno di loro.

Quel giorno, Giuseppe ha avverato il mio sogno.

Quel giorno, ero davvero una Sirenetta! :)

 

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a bordo del “El Condor di Lampedusa”

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Giuseppe, che per l’occasione si è improvvisato mozzo :)

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l’acqua della “piscina di Dio” come la chiamava Modugno, ovvero “La Tabaccara”

marina diving lampedusa diarioinviaggio  

Vale versione Sirenetta :)

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Mr Bluewago & Captain

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COME IMMERGERSI A LAMPEDUSA: MARINA DIVING LAMPEDUSA

Giuseppe è un sub esperto, ed un istruttore certificato.

Insieme al suo staff, porta sub esperti e turisti alle prime esperienze alla scoperta dei fondali di una delle isole più belle del Mediterraneo!

Trovate Marina Diving Lampedusa nel grazioso porticciolo di Lampedusa, e sul sito Marina Diving Lampedusa trovate tutti i contatti e le informazioni utili!

 

 

A PROPOSITO DI LAMPEDUSA

 

Ore 7.30.

Al posto della solita sveglia è la voce dell’hostess a destarmi da quel tipico sonno a cui ci si abbandona in aereo: un po’ cullato e un po’ infastidito dal rimbombo del motore.

“Tra 20 minuti inizieremo la discesa, vi preghiamo di tornare ai vostri posti e di allacciare la cintura di sicurezza”.

Apro gli occhi.

Solo blu a perdita d’occhio.

In mezzo a tutto quel blu improvvisamente scorgo tra gli occhi appannati un lembo di terra, che si trasforma in un faro, ed in una distesa di fiori gialli e viola che ondeggiano nel vento sulla pista d’atterraggio.

Scendo dalla scaletta e vengo accecata da un sole luminosissimo, ed i miei capelli vengono spettinati da un vento caldo che sa di ginepro mentre in lontananza scorgo un mucchio di casette tutte ocra che mi danno l’impressione di essere appena atterrata a Casablanca.

Posso rivelarvi un segreto?

E’ stato in quel momento, nemmeno scesa dall’aereo, che Lampedusa ha preso il mio cuore, ed ammetto di aver seriamente pensato “chissà come sarebbe vivere qui?”.

 

Avevo già sentito parlare di Lampedusa.

Avevo sentito parlare della spiaggia dei Conigli, piazzata al primo posto di tantissime classifiche sbaragliando tante altre decantate concorrenti in lizza per il titolo di spiaggia più bella del mondo.

Ma Lampedusa purtroppo è anche tristemente famosa soprattutto in Italia per essere dipinta come il punto di approdo di tanti migranti che si affidano al mare nella speranza di trovare maggior fortuna.

Se ne ho visti di immigrati a Lampedusa?

Si, ne ho visti eccome.

Si chiamano Giuseppe, Renato, Carla, Silvia.

Tutti emigrati a Lampedusa da tante parti d’Italia perché di questo piccolo scoglio in mezzo al mare se ne sono innamorati a tal punto da volerne fare la propria casa.

Un’isola piccola, ma che come tutte le cose piccole è un concentrato di meraviglia: il blu del mare che la circonda in tutte le sue preziose calle, anfratti e scogliere, la bellezza aspra ed esotica della vegetazione, ma soprattutto il calore della gente, che è ospitale, amichevole e premurosa verso i viaggiatori che giungono così a Sud.

Ma dove si trova esattamente Lampedusa?

Lampedusa si trova a Sud della Sicilia, e fa parte di quest’ultima isola anche se è molto più vicina alle coste africane che non a quelle italiane.

E’ di fatto il punto più a Sud d’Italia, e quasi quello più a Sud d’Europa. Nonostante un’isoletta greca detenga questo primato, a Lampedusa potete trovare il faro e persino il bar più a Sud d’Europa!

Potete raggiungere Lampedusa con i voli Alitalia oppure con la linea aerea low-cost Volotea!

 

Come al solito lascio che siano le immagini a raccontarvi le mie emozioni e sensazioni, a raccontavi Lampedusa così come l’ho vissuta io.

Anche perchè non ho potuto trattenermi dal farne a centinaia :)

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L’orgoglio di Lampedusa: il blu della Spiaggia dei Conigli, e di Cala Pulcino (nella prima foto)

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Giovanna, Johny e Nicola, del Ristorante Hotel Cavalluccio Marino

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Il porticciolo di Lampedusa, dove la vita ha altri colori ed altri ritmi …

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Questa (e la foto di copertina) è la Spiaggia della Guitgia,

la spiaggia “cittadina” di Lampedusa, a pochi passi dal centro …

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Ci credete al colore di quest’acqua??

Qui siamo alla Tabaccara a bordo del catamarano ” El Condor di Lampedusa”

chiamata anche “la piscina di Dio” da Modugno … Chissà come mai …

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Pronti ad immergervi con Marina Diving Lampedusa??

Io si, e per la prima volta ho respirato sott’acqua con maschera, bombole e pinne!

E’ stato bellissimo!! L’avete mai provato?

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Mr Bluewago e el capitan :)

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Un sacco di nuovi amici al Resort Costa House, l’unico centro di equitazione dell’isola!

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Lo sapevate che a Lampedusa potete noleggiare un mehari?

E ve lo consiglio, esplorarla è d’obbligo!

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Il faro più a Sud d’Europa!

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Mehari style

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Sembrano le scogliere d’Irlanda, invece siamo nel profondo Sud!

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Un grazie speciale va a Bluewago, per aver portato me e gli altri “hubber” alla scoperta di quest’isola lontana dagli occhi ma non dal cuore, ai nuovi amici che ci hanno accolto nel loro villaggio e nelle loro case, ed ai miei compagni di viaggio, che hanno reso questa esperienza INDIMENTICABILE!

Altri post più informativi seguiranno presto su Lampedusa, ma non potevo trattenermi dal scriverle questa dichiarazione d’amore :)